lunedì 22 giugno 2015

Capitolo 1: un mondo bio-tecnologico

Vediamo ogni istante la società trasformarsi intorno a noi ad un ritmo impressionante, repentino e suadente sotto i nostri occhi meravigliati e curiosi, come quelli di tanti bambini che osservano estasiati e senza mai annoiarsi ogni piccolo frammento del mondo che li circonda. Si, siamo ritornati bambini. Ma non sono i nostri genitori a coccolarci, nutrirci, servirci, aiutarci a crescere, educarci con amore e nel continuo bisogno di renderci la vita felice e risolvere ogni piccolo problema che può in qualche modo ostacolare il nostro cammino. No, non sono i nostri genitori. Sono le “macchine intelligenti” che noi abbiamo creato. Il livello di perfezione raggiunta nel renderle così simili a noi, ma allo stesso tempo così superiori “mentalmente” da non farle cadere negli stessi nostri errori generati dall’ego, è forse insuperabile. La tecnologia ha reso il nostro mondo privo di quei deprecabili e assurdi problemi che ci hanno afflitti per millenni. Oggi non esiste più la povertà, l’ingiustizia, la criminalità, la guerra, le malattie, la morte, l’infelicità. Ma fanno parte di un passato che osserviamo con stupore e sdegno, e da cui siamo usciti solo grazie alla tecnologia e a quelle poche persone lungimiranti, altruiste ed evolute che hanno saputo indirizzare il progresso tecnologico verso il miglioramento della vita di tutti noi. Persone che non si sono arrese difronte al tremendo declino che la nostra civiltà stava subendo e che, cogliendo l’opportunità che la tecnologia offriva, hanno saputo orientare l’umanità verso la sua salvezza. Queste macchine, frutto della nostra genialità,  lavorano al posto nostro, ci servono e ci rendono liberi, permettendoci di realizzare ciò che in passato ci era stato negato dal bisogno di lavorare, dall’alienazione che il lavoro ci imponeva, ma che era necessario alla nostra sopravvivenza e che, dopotutto, ha contribuito a plasmare il mondo di oggi. Oggi abbiamo ritrovato quel piacere di vivere e di gioire di ogni minima cosa che avevamo da bambini, quella curiosità che è innata in ognuno di noi e che ci spinge verso la ricerca di nuove cose. Scoprire, esplorare, indagare questo complesso mondo e cercare di comprenderlo fin nei suoi minimi dettagli. Costruire, inventare, giocare. Già, siamo ritornati bambini! La nostra vita è un continuo gioco oggi. E ogni cosa che facciamo ci diverte, ci fa sorridere, ci fa gioire. Oggi possiamo davvero dire di essere felici.


Per quanto non necessitiamo più di lavorare, il nostro istinto ci spinge costantemente verso la ricerca scientifica, ad esplorare nuovi fenomeni, ad aumentare la cultura, ad estendere le nostre capacità, le nostre possibilità, ad un continuo miglioramento, progresso che va ben oltre la conoscenza del passato, oltre le limitazioni che ci caratterizzavano, sia culturali che tecnologiche. Oggi non esistono limiti alla nostra evoluzione. Viviamo in un mondo di abbondanza di risorse e di infinite possibilità. E tutto questo è dovuto ad un complesso intreccio di entità bio-tecnologiche che pervadono qualsiasi cosa, che si evolvono in totale armonia con noi e con l’ambiente. Ormai ci stiamo abituando a definirle non più macchine, non più semplice tecnologia, ma veri e propri esseri viventi che coesistono sinergicamente con tutto. Queste nuove forme di vita, estremamente superiori a noi umani in un primo momento, ci hanno permesso di sviluppare nuove capacità mentali, potenziandoci al punto da poter comprendere complessi fenomeni naturali e artificiali che in passato risultavano indecifrabili. Ma per quanto le nostre capacità siano enormemente evolute, l’estrema rapidità del progresso bio-tecnologico determina fenomeni di una complessità tale che non riusciamo a comprendere. Questo, tuttavia, ci stimola ancora di più e ci rende la vita estremamente interessante e divertente. Abbiamo cancellato la parola noia dai nostri dizionari.
[Continua...]

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